Come registrare un marchio

Come registrare un marchio

Per distinguere la propria attività dalla concorrenza e costruire una brand identity aziendale, registrare il proprio marchio è il modo più efficace ed economico per ottenere questo risultato. Vediamo come avviene la registrazione di un marchio nel nostro articolo.

INDICE:

  1. Cosa significa registrare un marchio?
  2. Procedura di Registrazione per Startup e PMI
  3. Quanto costa registrare un marchio?
  4. Chi può opporsi alla registrazione di un marchio?
  5. Chi può essere titolare di un marchio?
  6. Cosa non può essere registrato come marchio?
  7. Come modificare o rinnovare un marchio online
  8. In che modo viene tutelato il titolare di un marchio registrato?

Cosa significa registrare un marchio?

La registrazione di un marchio è un atto legale che conferisce all’azienda il diritto esclusivo di utilizzare un particolare nome, logo, slogan o simbolo in relazione ai suoi prodotti o servizi. Questo processo fornisce una protezione legale contro l’uso non autorizzato da parte di terzi, evitando confusione tra i consumatori e preservando il valore dell’identità aziendale.

Per Registrare un Marchio è necessario disporre della seguente documentazione:

  • fotocopia documento d’identità del richiedente in caso di persona fisica oppure del legale rappresentante in caso di intestazione ad un soggetto giuridico,
  • dati della Società o Persona Fisica richiedente, se il soggetto è iscritto in CCIAA fornire copia della visura camerale,
  • un esemplare del marchio in formato elettronico (jpg, bmp, gif) o indicazione del nome del marchio, se denominativo.

Perché è importante registrare un marchio

1.Protezione legale

La registrazione di un marchio offre una solida base legale per proteggere i diritti di un’azienda. Senza una registrazione formale, l’azienda potrebbe trovarsi in una posizione vulnerabile, con limitate opzioni legali nel caso in cui qualcuno inizi a utilizzare un marchio simile o identico.

2. Coerenza dell’identità

Un marchio registrato contribuisce a mantenere la coerenza dell’identità aziendale. Ciò significa che il pubblico può identificare facilmente i prodotti o servizi di un’azienda e sviluppare una fiducia duratura nella sua offerta.

3. Valore economico

Un marchio forte e registrato può diventare un asset aziendale di grande valore. Nel corso del tempo, la reputazione costruita intorno al marchio può influenzare positivamente le decisioni di acquisto dei consumatori, aumentando il valore complessivo dell’azienda.

Procedura di Registrazione per Startup e PMI

La procedura di registrazione di un marchio è un passaggio cruciale per le startup e le piccole e medie imprese (PMI) che desiderano proteggere la propria identità e differenziarsi sul mercato. La registrazione offre numerosi vantaggi, tra cui la protezione legale, la coerenza dell’identità aziendale e il potenziale valore economico del marchio. Vediamo nel dettaglio i passaggi chiave per la registrazione di un marchio, con un focus particolare sulle esigenze delle startup e delle PMI.

Registrazione alla Camera di Commercio

Al livello nazionale, la registrazione del marchio è concessa ai marchi registrati in Italia, dall’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi presso Ufficio Provinciale Industria Commercio e Artigianato della Camera di Commercio. Mentre per il marchi europei, è competente l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) con sede ad Alicante (Spagna).

La domanda di registrazione del marchio può essere fatta dal titolare o da un suo mandatario. Alla domanda, occorre allegare una copia del marchio stampato a colori ed eventualmente la lettera di incarico al professionista o la delega. Successivamente, dovrà essere pagata la tassa di concessione governativa, tramite mod. F24. La data del pagamento determina la data del deposito del marchio.

Nella fase successiva, l’Ufficio Brevetti e Marchi esamina la regolarità formale e tecnica e l’istruttoria si chiude con il rigetto della domanda o con la pubblicazione nel bollettino, per permettere ai terzi di opporsi alla registrazione, entro tre mesi dalla pubblicazione. Se non vi sono opposizioni, o se queste vengono rigettate, viene emesso l’attestato di registrazione.

Registrazione Online

La registrazione di un marchio online è un’opzione accessibile a coloro che dispongono di una firma digitale. Il processo non si svolge attraverso la piattaforma della Camera di Commercio, bensì tramite la piattaforma online del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE). Per avviare la registrazione online del marchio, è necessario procurarsi inizialmente una marca da bollo del valore di 42 euro e creare un file contenente l’immagine del marchio.

Successivamente, ci si deve registrare ai servizi online del Ministero dello Sviluppo Economico e, durante la compilazione della domanda, il sistema richiederà l’inserimento dei dati, inclusi il numero di serie e la data di emissione della marca da bollo da 42.

Dopo aver inviato la domanda, il richiedente riceverà un’e-mail contenente un modello F24 precompilato da utilizzare per il pagamento delle tasse relative alla registrazione del marchio online. Questa procedura semplifica e rende più efficiente il processo di registrazione, consentendo ai titolari di marchi di gestire l’intera procedura comodamente online.

Quanto costa registrare un marchio?

I costi da sostenere per registrare un marchio dipendono dal territorio nel quale si vuole chiedere la protezione. Inoltre, la spesa cambia a seconda di quanti prodotti/servizi si intende tutelare. Infatti, più gruppi di beni sono inseriti nella domanda di registrazione, maggiore è la spesa da affrontare, in quanto si richiede una tutela più ampia.

Per quanto riguarda il versante tasse, nel nostro Paese la spesa per registrare un marchio in un gruppo di prodotti o servizi è di 143 euro, a copertura di tutti i 10 anni di validità del marchio. Ogni classe aggiuntiva (per altri prodotti o servizi) richiederà una ulteriore spesa di 34 euro.

Nell’Unione europea, invece, le tasse ammontano a 850 euro per una classe merceologica, per tutti gli Stati membri UE. La seconda categoria di prodotti costerà ulteriori 50 euro, mentre dalla terza categoria in su la spesa aumenterà a 150.

Chi può opporsi alla registrazione di un marchio?

Dopo aver ottenuto il certificato di registrazione, a partire da questa data e per i 5 anni successivi, c’è sempre la possibilità che un concorrente con un marchio anteriore contesti il marchio anche se registrato. Ciò significa che il titolare del marchio anteriore deve provare che il marchio contestato è nullo perché simile o identico al suo precedentemente registrato. Se la contestazione non porta alla cancellazione dello stesso, dopo 5 anni dalla registrazione diventa incontestabile (salvo rari casi).

Chi può essere titolare di un marchio?

Chiunque ha la possibilità di depositare un marchio, poiché non è necessario avere la Partita IVA e neppure essere titolare di un’impresa. La durata di un marchio di impresa è di 10 anni e alla scadenza è possibile rinnovarlo per ulteriori 10 anni senza limiti di rinnovo. Tuttavia, affinché sia effettivamente valido, è necessario utilizzare ininterrottamente il marchio entro i primi cinque anni dalla registrazione. In caso contrario, infatti, si osserva la decadenza per non uso. Per evitare questa conseguenza, infatti, è bene conservare le prove d’uso del marchio per essere in grado di dimostrarne l’effettivo utilizzo.

Cosa non può essere registrato come marchio?

La Camera di Commercio chiarisce che non si possono registrare come marchio d’impresa i segni:

  • contrari alla legge, all’ordine pubblico o al buon costume,
  • che possono ingannare il pubblico, come ad esempio sulla qualità dei prodotti o servizi,
  • rappresentanti emblemi, stemmi internazionali, ecc.,
  • utilizzati in violazione di un diritto di autore altrui, di proprietà industriale o esclusivo di terzi.

Bisogna quindi assicurarsi che non esista un marchio già registrato uguale o simile a quello che si vuole iscrivere.

Come modificare o rinnovare un marchio online

Per quanto riguarda la modifica del marchio, occorre fare una distinzione tra due possibili situazioni:

  1. il marchio non è stato registrato e si trova ancora allo stato di domanda >> il richiedente può correggere, negli aspetti non sostanziali, la domanda di marchio depositata in precedenza,
  2. il marchio è registrato >> in questo caso è impossibile apportare qualsiasi modifica. Ne consegue che, se l’esigenza è quella di apportare modifiche sostanziali ad un logo, occorre depositare una nuova domanda di marchio.

D’altra parte, il rinnovo deve essere fatto entro la scadenza del decimo anno. Nello specifico, il marchio deve essere identico a quello che si rinnova e, qualora al momento del rinnovo siano cambiate delle circostanze rispetto a quelle del primo deposito, occorre fornire i dati aggiornati. Ad esempio, se è cambiato il titolare ma non era stata presentata la trascrizione, è necessario allegare la copia dell’atto di cessione.

In che modo viene tutelato il titolare di un marchio registrato?

Avere un marchio registrato non vuol dire soltanto essere riconoscibili, ma significa anche assicurarsi che il proprio marchio non verrà utilizzato da terzi. Registrare il proprio marchio, infatti, tutela anche dal punto di vista legale e, di conseguenza, assicura l’esclusività sulla proprietà del marchio. Questo significa impedire a terzi di depositare un marchio uguale o simile al proprio (se già depositato) o di farne uso senza il proprio consenso. In ogni caso, si consiglia di monitorare costantemente quanto viene registrato dopo il proprio deposito tramite la consultazione delle Banche dati dei marchi.

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Ho intrapreso la libero professione nel lontano 1996 nell’ambito delle visure ipotecarie e catastali per conto dei principali gruppi bancari e degli enti di riscossione pubblica. Contestualmente, per conto di enti religiosi ed ecclesiastici, ho curato la gestione dei loro patrimoni immobiliari: dal check immobiliare, allo studio di fattibilità fino alla riqualificazione e messa a reddito. Nel 2019 ho ideato VisureNetwork®, la prima piattaforma di affiliazioni in modalità white label nel settore delle informazioni commerciali. Seguo con attenzione gli scenari del mercato immobiliare e l’impatto che le innovazioni digitali avranno nell’attività economica delle imprese.

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