Cos’è e chi può ottenere il regime forfettario?

Cos’è e chi può ottenere il regime forfettario?

Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato che può essere utilizzato dalle persone fisiche esercenti un’attività d’impresa, di arte o professione secondo dei precisi requisiti. Approfondiamo questo argomento nel nostro articolo.

INDICE:

  1. Cosa si intende per forfettario?
  2. Tassazione del regime forfettario
  3. Requisiti e limiti: chi può avere il regime forfettario?
  4. Cause di esclusione
  5. Vantaggi del regime forfettario
  6. Semplificazioni ai fini delle imposte sui redditi

Cosa si intende per forfettario?

In questo regime il reddito imponibile è determinato a forfait e l’imposta alla quale è assoggettato è unica e sostituisce quelle ordinarie. Le aziende che vi aderiscono hanno la possibilità di accedere ad un regime contributivo opzionale, a patto che si rispettino gli obblighi di:

  • certificare i corrispettivi e conservarli,
  • presentare gli elenchi che riepilogano le operazioni intracomunitarie,
  • numerare e conservare le fatture di acquisto ed emesse, così come le bollette doganali,
  • certificare e conservare i corrispettivi,
  • versare l’IVA per gli acquisti di beni effettuati in Unione europea e per i servizi ricevuti da non residenti in Italia,
  • presentare le operazioni intracomunitarie.

Tassazione del regime forfettario

I soggetti che aderiscono a questo regime determinano il reddito imponibile applicando all’ammontare dei ricavi o dei compensi percepiti il coefficiente di redditività diversificato a seconda del codice ATECO della specifica attività svolta. Dopo aver determinato il reddito imponibile, il contribuente forfetario applica un’unica imposta del 15%, sostitutiva delle imposte sui redditi, delle addizionali regionali e comunali e dell’IRAP.

Per quanto riguarda le imprese familiari, l’imposta sostitutiva, applicata sul reddito al lordo dei compensi dovuti dal titolare al coniuge e ai suoi familiari, è dovuta dall’imprenditore. I contributi previdenziali obbligatori, compresi quelli corrisposti per conto dei collaboratori dell’impresa familiare fiscalmente a carico, oppure, se non fiscalmente a carico, qualora il titolare non abbia esercitato il diritto di rivalsa sugli stessi collaboratori, si deducono dal reddito determinato in modo forfetario. L’eventuale eccedenza è deducibile dal reddito totale. Il reddito determinato forfetariamente è importante anche ai fini del riconoscimento delle detrazioni per carichi di famiglia, mentre non è tenuto in considerazione per stabilire l’ulteriore detrazione spettante in base al reddito.

Inoltre, si specifica che non assumono rilievo nella determinazione del reddito le plusvalenze e le minusvalenze realizzate in corso di regime, nonché le sopravvenienze sia attive sia passive.

Requisiti e limiti: chi può avere il regime forfettario?

Per avere accesso al regime fiscale forfettario, bisogna rispettare solo un requisito soggettivo e due requisiti oggettivi. Analizziamoli nel dettaglio.

Requisiti soggettivi

Possono accedere al regime forfettario le persone fisiche che esercitano un’attività d’impresa, di arte o professione (anche le imprese familiari). Per usufruire delle agevolazioni, pertanto, bisogna essere un libero professionista o una ditta individuale. Società e associazioni professionali, invece, in questo caso sono escluse.

Requisiti oggettivi

1 – Il limite dei compensi e dei ricavi

Il primo requisito oggettivo per avere accesso al forfettario è relativo ai ricavi e ai compensi dell’attività: l’insieme di queste somme non deve superare gli 85.000 € all’anno. In caso di apertura di una nuova attività, il limite di 85.000 € deve essere ridotto in proporzione ai mesi di operatività. L’attuale limite di ricavi/compensi di 85.000 € è stato stabilito dalla legge di bilancio 2023.

2. Il limite delle spese per personale dipendente o per lavoro accessorio

Il secondo requisito oggettivo riguarda le spese sostenute per personale dipendente o per lavoro accessorio. Tali somme non possono superare il limite di 20.000 €. Non si tratta in realtà di una vera e propria novità: tale limite, con una soglia più bassa (di 5.000 €), esisteva già in passato ed era stato abolito nel 2019. La legge di bilancio del 2020 non fa altro che reintrodurlo, a decorrere dal 1° gennaio 2020, elevandolo a 20.000 €.

Cause di esclusione

Si conferma che il regime agevolato forfettario è escluso per i seguenti soggetti:

  • persone fisiche che optano per regimi speciali ai fini Iva o regimi forfetari di determinazione del reddito;
  • non residenti, tranne chi risiede in uno Stato UE o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo che garantisca un sufficiente scambio di informazioni e che producono in Italia almeno il 75% del reddito;
  • soggetti che effettuano operazioni di cessione di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi.

Cosa succede se si superano i limiti di fatturazione?

Se vai oltre gli 85.000 euro ma resti sotto i 100.000 euro di ricavi, l’anno successivo a quello corrente passerai al regime ordinario. Invece, se hai superato il limite dei 100.000 euro di ricavi, dovrai uscire subito dal forfettario e passare a quello ordinario. Ciò significa perdere l’agevolazione dell’aliquota di tassazione al 5% o al 15% e non godere più delle semplificazioni ai fini IVA e ai fini contabili.

Può capitare di non accorgersi di aver superato il limite di 85.000 euro di ricavi. In questo caso, dovrai regolarizzare subito le fatture già emesse con delle note di credito per rettificare il compenso del 22% di Iva ed emettere poi una nota di debito per l’Iva in precedenza non addebitata.

In ogni caso, dopo il passaggio al regime ordinario, è sempre possibile rientrare di nuovo nel regime agevolato. Dopo due anni, infatti, puoi rientrare nel regime forfettario se ritorni a rispettare i requisiti prescritti.

Vantaggi del regime forfettario

L’adozione del regime forfettario comporta delle semplificazioni ai fini IVA e delle imposte dirette. I contribuenti che applicano il regime forfetario beneficiano delle seguenti semplificazioni ai fini IVA:

  • non addebitano l’Iva in fattura ai propri clienti né detraggono l’imposta assolta sugli acquisti,
  • sono esonerati dagli obblighi di liquidazione, versamento dell’imposta e di presentazione della dichiarazione annuale,
  • non devono necessariamente registrare le fatture emesse, i corrispettivi e gli acquisti,
  • non devono seguire l’obbligo di fatturazione elettronica. Tuttavia, a favore dei contribuenti che, pur essendo in regime forfetario, hanno un fatturato annuo costituito soltanto da fatture elettroniche, si prevede un regime premiale.

Restano, invece, soggetti agli obblighi di:

  • numerazione e conservazione delle fatture di acquisto e delle bollette doganali,
  • certificazione dei corrispettivi,
  • integrazione delle fatture per le operazioni in cui sono debitori di imposta,
  • fatturazione elettronica nei confronti della Pubblica amministrazione.

Semplificazioni ai fini delle imposte sui redditi

I contribuenti in regime forfetario:

  • sono esonerati dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili, anche se sussiste l’obbligo di tenere e conservare i registri previsti da disposizioni diverse da quelle tributarie,
  • sono esclusi dall’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale,
  • non devono operare le ritenute alla fonte, tranne quelle sui redditi di lavoro dipendente e sui redditi ad essi assimilati,
  • non subiscono la ritenuta d’acconto per i ricavi o i compensi avuti.

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Nel mio lavoro concilio il mio background di studi in Economia e Gestione Aziendale con la mia passione per il digital marketing. Sono responsabile del blog di VisureNetwork® e gestisco i canali social della società curando i rapporti con la community dei nostri lettori e Affiliati.

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