Mark up: cos’è e come si calcola

Mark up: cos’è e come si calcola

In tema di marketing e di economia si parla spesso di mark up pricing. Con il termine mark up definiamo una tecniche più diffuse e utilizzate per la definizione del prezzo di vendita finale del prodotto. Questa tecnica di pricing, applicabile in diversi ambiti come nella rivendita di visure e documenti, proprio per la sua semplicità e intuitività è infatti una delle più utilizzate per definire i prezzi nella vendita al dettaglio.

In questo articolo scoprirai:

  1. Cos’è il Mark Up e cosa significa
  2. A cosa serve il Mark Up?
  3. Quali sono le tecniche di Mark Up?
  4. Come si calcola il Mark-Up?
  5. Quando si applica il Mark Up?
  6. Le differenze tra Mark-Up e margine di guadagno
  7. Come si calcola il prezzo di vendita di un prodotto o servizio?

Cos’è il Mark Up in economia

Il mark up è un indicatore economico che viene applicato al costo di produzione e al costo di distribuzione di un prodotto o di un servizio. Si utilizza per calcolare al meglio il corretto prezzo di vendita prendendo in considerazione costi unitari fissi, costi variabili e margine di profitto atteso.

Nella vendita al dettaglio, ad esempio quando si intende marginare sui servizi amministrativi dei clienti, l’applicazione del Mark Up generalmente si esplica aumentando di una percentuale x, chiamata per l’appunto ricarico o mark up, il costo finale del prodotto. Per fare un esempio pratico da manuale di scuola, un commerciante che acquista un litro di latte al prezzo di 0,85 centesimi di euro e aggiunge un 15 per cento sul prezzo di vendita (0,127 cent di euro) applicherà un mark up percentuale del 15%.

Anche se facile e intuitivo, calcolare il corretto mark up è una delle attività più importanti quando si decide di avviare una nuova avventura commerciale. Il markup darà infatti un quadro attendibile sulle possibilità che la tua azienda copra tutti i costi e possa realizzare un profitto.

A cosa serve il Mark Up?

Il markup permette alle imprese di coprire i costi di produzione, inclusi i costi diretti e indiretti, e di ottenere un margine di profitto adeguato. Inoltre, questo indicatore economico tiene conto anche di altri fattori come la domanda di mercato, la concorrenza e la percezione del valore del prodotto da parte dei consumatori. Insomma, il Markup è uno strumento utilizzato dalle aziende per stabilire il prezzo di vendita di un determinato servizio, garantendo un adeguato margine di profitto.

Quali sono le tecniche di Mark Up?

Esistono diverse tecniche di Mark Up che un’impresa può adottare a seconda delle proprie esigenze di mercato e della strategia commerciale. La scelta della tecnica giusta è cruciale per massimizzare i profitti e rispondere efficacemente alla dinamica di mercato.

  1. Markup Basato sui Costi (Cost-Based Markup): Questa tecnica si basa sull’aggiunta di una percentuale fissa ai costi diretti di produzione o acquisto di un prodotto. È particolarmente utile per le aziende che hanno costi ben definiti e stabili, permettendo loro di garantire una copertura costante dei costi e un margine di profitto prevedibile.
  2. Markup Basato sulla Domanda (Demand-Based Markup): In questo caso, il markup è influenzato dalla percezione del valore che i clienti attribuiscono al prodotto o servizio. Questa strategia si adatta bene in mercati altamente competitivi o in situazioni in cui il prodotto offre qualità o caratteristiche uniche che i consumatori sono disposti a pagare a un prezzo premium.
  3. Markup Competitivo (Competitive Markup): Le aziende possono anche decidere il loro markup basandosi sui prezzi praticati dalla concorrenza. Questo approccio è comune in mercati saturi dove il prezzo è un fattore decisivo per l’acquisto e le aziende cercano di posizionarsi strategicamente rispetto ai concorrenti.
  4. Markup Basato sul Valore Aggiunto (Value-Based Markup): Alcune aziende applicano un markup maggiore su prodotti o servizi che offrono un valore aggiunto significativo, come innovazioni tecnologiche, design esclusivo o servizi clienti eccezionali. Questo approccio permette di capitalizzare sulla differenziazione del prodotto e di consolidare la lealtà dei clienti.

Ognuna di queste tecniche può essere utilizzata in isolamento o in combinazione, a seconda delle specifiche necessità e delle condizioni di mercato. L’efficacia di una tecnica di markup dipende dalla capacità dell’azienda di comprendere approfonditamente i propri costi, il comportamento dei consumatori e il contesto competitivo.

Come si calcola il Mark-Up?

Il calcolo del markup avviene utilizzando la seguente formula:

Markup = (Prezzo di vendita – Costo di produzione o acquisto) / Costo di produzione o acquisto

Nello specifico, il risultato può essere espresso sia in termini assoluti che relativi. Nel primo caso, si esprime come una somma di denaro, mentre nel secondo caso viene espresso come una percentuale. Si specifica che il markup non rappresenta il margine di profitto effettivo dell’azienda, ma soltanto la differenza percentuale tra il prezzo di vendita e il costo di produzione oppure acquisto. Per determinare il margine di profitto effettivo, bisogna considerare anche altri elementi come le spese generali, le tasse e le imposte.

Quando si applica il Mark Up?

Questo indicatore economico viene applicato in diverse fasi del ciclo di vita di un prodotto o servizio. Inizialmente, è incorporato nel prezzo di vendita durante la fase di sviluppo del prodotto o nella definizione dei servizi. Successivamente, può essere adattato in base alle dinamiche di mercato, alle strategie di pricing della concorrenza o a cambiamenti nei costi di produzione.

Le differenze tra Margine di Guadagno e Mark-Up

Margine e markup sono due termini strettamente correlati ma che spesso vengono confusi. Sia il calcolo del margine di guadagno sia il concetto di mark up sono correlati al prezzo dei prodotti venduti.

Margine di Guadagno

  • Con il termine di Margine definiamo la percentuale del prezzo di vendita che deve essere considerata come profitto.

Il margine di guadagno di solito si riferisce al profitto lordo, che è il ricavo meno il costo delle merci vendute. Ad esempio, se un’azienda guadagna 3.000 euro di entrate e il costo per raggiungere questo obiettivo è 1.000 euro, l’utile lordo sarà di 2.000 euro. Il margine di profitto lordo quindi sarà del 66,6% o (3.000 euro di entrate – 1.000 euro di costi) / 3.000 euro di entrate.

Mark Up

  • Il Mark Up indica una specifica percentuale che si aggiunge al costo di un articolo per poter ottenere il prezzo di vendita corretto. Il markup è l’importo percentuale in base al quale il costo di un prodotto viene aumentato per arrivare al prezzo di vendita corretto.

Il markup può quindi essere definito come il prezzo al dettaglio di un prodotto meno il suo costo. Se utilizziamo lo stesso esempio che abbiamo utilizzato per definire il concetto di margine noteremo che il markup è lo stesso dell’utile lordo (o 2.000 euro), perché le entrate erano 3.000 euro e i costi 1.000 euro. Tuttavia, la percentuale di markup sarà mostrata come percentuale dei costi, anziché come percentuale delle entrate. Utilizzando gli stessi numeri appena riportati, la percentuale di markup sarà quindi del 200% (3.000 euro di entrate – 1.000 euro di costi) / 1.000 euro di costi.

Margine di guadagno e MarkUp sono concetti fondamentali nella vita di un’azienda commerciale. In particolare, come abbiamo visto, il settore della vendita al dettaglio è legato a doppio filo al concetto di mark up per definire il prezzo adeguato ai prodotti e ai servizi messi in vendita.

Se gli articoli saranno venduti con un prezzo troppo basso e quindi con poco mark up, la società non potrà sicuramente ottenere un margine di profitto interessante, d’altro canto, un mark up mal calcolato con un margine eccessivo potrebbe allontanare i clienti e impedirci di completare la conversione.

Come si calcola il prezzo di vendita di un prodotto o servizio?

Calcolare il corretto prezzo di vendita è, anche se in pochi lo ammettono, un problema comune. Uno di quelli che spesso non ci fa dormire la notte. Calcolare il prezzo, il pricing è un’attività decisiva nella vita di un business aziendale di successo. Un prezzo giusto incide sul flusso di cassa, sui margini di profitto e sulla possibilità di investire in futuro.

Calcolare il corretto prezzo di prodotto, semplificando, può essere effettuato seguendo 3 semplici passaggi:

  • 1. Calcola e inserisci in una tabella i costi variabili necessari per immettere ogni unità di prodotto sul mercato. Il costo per immettere un prodotto in vendita è dato dalla somma del costo di reperimento del prodotto (se svolgete attività di rivendita) o dal costo di produzione (se svolgete un’attività di produzione vera e propria), il costo di promozione, più il costo della vostra tariffa oraria.
  • 2. Aggiungete un margine di profitto al costo ottenuto con il passaggio precedente. Una volta calcolato l’importo totale dei costi variabili per ogni singolo prodotto possiamo calcolare il margine di profitto da applicare al prezzo di vendita. Per calcolare il prezzo di vendita è sufficiente dividere per 1 meno il margine di profitto desiderato (ipotizziamo un mark up del 20 per cento) i costi variabili necessari per immettere ogni unità di prodotto sul mercato
  • 3. Aggiungi i costi fissi. L’ultimo passaggio da seguire è quello di aggiungere al prezzo ottenuto nel passaggio precedente i costi fissi di impresa. Questi sono costi che rimangono invariati sia che si vendano 1000 articoli sia che se ne venda uno solo.

Una volta completati questi passaggi sarà possibile avere un corretto prezzo di vendita finale che tenga conto di tutti i costi che devono essere affrontati nel processo di vendita. Ad esempio, chi decide di diventare Partner di VisureNetwork per rivendere oltre 240 servizi di visure e servizi online, può applicare il proprio mark up e personalizzare il listino di ogni cliente.

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    Ho intrapreso la libero professione nel lontano 1996 nell’ambito delle visure ipotecarie e catastali per conto dei principali gruppi bancari e degli enti di riscossione pubblica. Contestualmente, per conto di enti religiosi ed ecclesiastici, ho curato la gestione dei loro patrimoni immobiliari: dal check immobiliare, allo studio di fattibilità fino alla riqualificazione e messa a reddito. Nel 2019 ho ideato VisureNetwork®, la prima piattaforma di affiliazioni in modalità white label nel settore delle informazioni commerciali. Seguo con attenzione gli scenari del mercato immobiliare e l’impatto che le innovazioni digitali avranno nell’attività economica delle imprese.

    5 commenti per "Mark up: cos’è e come si calcola"

    • Luca ha detto:

      Buongiorno. Gli esempi riportati si contraddicono.
      Nell’esempio del latte il mark up è del 17.65%.
      Almeno credo.

    • Filippo ha detto:

      Buongiorno scusate ma non riesco a capire la formula da applicare su gli ultimi due punti alla fine dell’articolo è possibile riavere un esempio ? punto 2 e 3 !
      Grazie mille.

      • Paolo Baita ha detto:

        Buongiorno Filippo, il prezzo di vendita si ottiene dividendo l’ammontare dei costi variabili per 1 meno il margine di profitto desiderato. Per spiegarci meglio con un esempio, ipotizziamo che:
        costi variabili = 80 euro
        margine di profitto = 20 % (che espresso in decimali è pari a 0.2)
        Prezzo di vendita = costi variabili / (1 – margine di profitto) = 80 / (1 – 0.2) = 100 euro
        Al valore così ottenuto potrebbe poi aggiungere i costi fissi, quelli che rimangono invariati a prescindere dal numero di prodotti venduti, nel modo che riterrà più opportuno per garantire la loro copertura. Cordiali saluti.

    • Cosimo saporito ha detto:

      Semplicemente: margine = ( pv- pa )/ pv, Mark up = ( pv – pa )/ pa.

      Pv. Prezzo di vendita
      Pa. Prezzo di acquisto ( costo )

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