Regole, obblighi e funzionamento di un contratto di affiliazione commerciale

Regole, obblighi e funzionamento di un contratto di affiliazione commerciale

Il contratto di affiliazione commerciale, di derivazione anglosassone, è stato adottato nel nostro ordinamento con la legge n. 129/2004. È una formula contrattuale sempre più diffusa anche nel settore dei servizi che consente all’Affiliato di distribuire ai suoi clienti i prodotti e servizi dell’Affiliante. Può essere quindi una ottima opportunità per l’Affiliato che vuole diversificare i propri servizi creando una propria rete di clienti.

INDICE:

  1. Come si definisce un contratto di affiliazione commerciale
  2. Obblighi dell’affiliato
  3. Cosa sono i costi di affiliazione
  4. Il contratto di franchising

Come si definisce un contratto di affiliazione commerciale

La formula dell’affiliazione commerciale è la concessione di vendita. Si tratta di una forma di contratto atipico non previsto dal nostro ordinamento ma comune nella pratica commerciale. Attraverso questa formula, una impresa, detta concedente, conferisce la possibilità ad un altra impresa, detta cessionario, la rivendita ai propri clienti dei servizi del concedente. Con la sottoscrizione del contratto, l’Affiliato entra a far parte di una rete di operatori commerciali presente nel territorio e dotati ognuno di una specifica area di competenza. Tutti gli operatori adottano le politiche di vendita definite dall’Affiliante. Pertanto, la forza del gruppo è data dalla capillarità della presenza e dalla uniformità dei servizi e delle politiche di vendita.

Elementi essenziali del contratto

Le parti contrattuali sono sostanzialmente due:

  • l’Affiliante o Franchisor è il soggetto imprenditoriale che produce beni e servizi e ha lo scopo di commercializzare i propri prodotti o servizi attraverso una rete commerciale;
  • l’Affiliato o Franchisee è chi beneficia del programma di affiliazione. L’Affiliato, quindi, è l’imprenditore che vuole entrare a far parte della rete dell’Affiliante con lo scopo di rivendere ai suoi clienti i prodotti o servizi dell’Affiliante.

La rete commerciale sarà tanto più estesa e presente capillarmente nel territorio quanto maggiore sarà il numero degli Affiliati. Non esistono dei limiti allo sviluppo di una rete di affiliazione se non quelli stabiliti dall’Affiliante nella competenza territoriale (regionale, provinciale, comunale, zonale) affidata ad ogni singolo Affiliato. Allo stesso modo la disciplina giuridica del contratto di affiliazione non stabilisce dei limiti in merito alla tipologia di beni o servizi ed ai settori economici (art. 1.2).

Clausole comuni

Forma del contratto

La forma deve essere necessariamente quella scritta, pena la nullità contrattuale. Deve, inoltre, aver un contenuto minimo previsto dalle legge.

Durata del contratto

La durata contrattuale può essere a tempi indeterminato. Se previsto un tempo determinato, questo non deve essere inferiore a tre anni in modo da consentire all’Affiliato di rientrare dell’investimento iniziale. In ogni caso, deve essere sempre prevista esplicitamente la risoluzione anticipata per inadempienza per entrambe le parti.

Obblighi dell’Affiliante

L’art. 4 della legge 129/2004 specifica tutte le informazioni che l’Affiliante deve comunicare all’Affiliato trenta giorni prima della sottoscrizione del contratto in modo che questi possa essere edotto su:

  • dati aziendali dell’Affiliante;
  • marchio registrato concesso in uso all’Affilato;
  • sintetica descrizione dei beni o servizi oggetto della commercializzazione;
  • lista degli Affiliati operativi;
  • indicazione annuale del numero totale degli Affiliati con relativa ubicazione ed area territoriale di competenza.

Annullabilità del contratto

Se una delle parti ha fornito false dichiarazioni, la controparte può chiedere l’annullamento del contratto per dolo (art. 1439 c.c.) ed il risarcimento del danno subito (art. 8).

Obblighi dell’affiliato

Gli obblighi dell’affiliato, come stabilito dall’articolo 4 della Legge 129/2004, sono principalmente due. Il primo è il divieto di trasferire la sede indicata nel contratto senza il consenso preventivo dell’affiliante, eccetto in casi di forza maggiore. Il secondo obbligo riguarda la riservatezza: l’affiliato deve mantenere segrete le informazioni riguardanti l’attività oggetto dell’affiliazione commerciale, e questo obbligo persiste anche dopo la cessazione del rapporto, estendendosi anche a collaboratori e dipendenti del franchisee.

Ulteriori articoli della legge prevedono un generale obbligo di comportamento secondo i principi di correttezza e buona fede, che devono essere osservati dalle parti anche nella fase precedente alla stipula del contratto. Questi principi sono in linea con il dovere di correttezza e buona fede contrattuale. Inoltre, la legge dispone un obbligo di tentare una composizione amichevole delle controversie, che devono essere risolte presso la Camera di Commercio.

Cosa sono i costi di affiliazione

I costi di affiliazione sono gli oneri finanziari che un Affiliato deve sostenere per entrare a far parte della rete di un Affiliante, regolati dal contratto di affiliazione commerciale. Questi costi variano in base al settore, alla dimensione del marchio e al supporto offerto dall’Affiliante.

Tipologie di costi

Le principali tipologie di costi includono la fee di ingresso, le royalty e i costi di marketing. La fee di ingresso è un costo iniziale che copre l’uso del marchio e la formazione iniziale, mentre le royalty sono pagamenti periodici basati sulle vendite nette dell’Affiliato, destinati a coprire il supporto continuo fornito dall’Affiliante. I costi di marketing finanziano le attività promozionali comuni della rete di affiliazione.

Come calcolare i costi

Per calcolare i costi di affiliazione, l’Affiliato deve valutare diversi fattori come la notorietà del marchio, il settore di attività e il livello di supporto offerto. Un’analisi finanziaria dettagliata e una stima accurata dei costi iniziali e ricorrenti sono essenziali per garantire la sostenibilità e la redditività dell’attività in affiliazione commerciale.

Il contratto di franchising

Il contratto di franchising è una formula contrattuale molto simile al contratto di affiliazione commerciale, ma con alcune differenze chiave, specialmente nel contesto normativo e applicativo. Il franchising è nato negli Stati Uniti e si è diffuso in tutto il mondo come un modello di business efficace per la crescita e l’espansione delle imprese. Nel franchising, un’impresa (il Franchisor) concede a un’altra impresa (il Franchisee) il diritto di operare sotto il marchio del Franchisor, utilizzando i suoi prodotti, servizi e know-how in cambio del pagamento di fee di ingresso e royalties. Il contratto di franchising, quindi, crea una relazione di collaborazione in cui entrambe le parti beneficiano della notorietà del marchio e del supporto reciproco per il successo commerciale.

Differenze tra affiliazione e franchising

Nonostante i termini “affiliazione commerciale” e “franchising” siano spesso usati in modo intercambiabile, esistono delle differenze fondamentali tra i due concetti. La principale differenza risiede nella terminologia e nella regolamentazione: in Italia, l’affiliazione commerciale è regolamentata dalla legge n. 129 del 6 maggio 2004, mentre il termine “franchising” ha origini anglosassoni e si riferisce a un modello di business diffusosi in Europa a partire dagli anni settanta.

Inoltre, il franchising tende a essere una forma specifica e strutturata di affiliazione commerciale, spesso con una regolamentazione più dettagliata a livello internazionale. Il franchising implica generalmente un livello più alto di standardizzazione e uniformità nei prodotti, servizi e modalità operative rispetto ad altre forme di affiliazione commerciale. Questo modello prevede un supporto continuo e più strutturato da parte del Franchisor, che include formazione, assistenza tecnica e campagne di marketing centralizzate.

Vantaggi del franchising

Il franchising offre tanti vantaggi sia per il franchisor che per il franchisee. Per il franchisee, uno dei principali vantaggi è la possibilità di operare sotto un marchio riconosciuto e consolidato, il che può ridurre significativamente il rischio imprenditoriale associato all’avvio di una nuova attività. La riconoscibilità del marchio attira naturalmente i clienti e facilita l’ingresso nel mercato. Inoltre, il franchisee beneficia di un supporto continuo da parte del franchisor, che può includere formazione iniziale e continua, assistenza tecnica e operativa, e strategie di marketing centralizzate. Questo supporto può aiutare il franchisee a evitare errori comuni e a implementare pratiche commerciali di successo.

Per il franchisor, il franchising rappresenta un metodo efficace per espandere rapidamente la propria rete commerciale con un investimento di capitale relativamente basso. Poiché i franchisee forniscono il capitale per aprire e gestire i nuovi punti vendita, il franchisor può concentrarsi sul miglioramento del marchio e dei prodotti. Inoltre, il franchisor beneficia delle royalty e delle fee di ingresso pagate dai Franchisee, che rappresentano una fonte di reddito costante e prevedibile.


Fonte: Gazzetta Ufficiale n. 120 del 24.05.2004

 

Ho intrapreso la libero professione nel lontano 1996 nell’ambito delle visure ipotecarie e catastali per conto dei principali gruppi bancari e degli enti di riscossione pubblica. Contestualmente, per conto di enti religiosi ed ecclesiastici, ho curato la gestione dei loro patrimoni immobiliari: dal check immobiliare, allo studio di fattibilità fino alla riqualificazione e messa a reddito. Nel 2019 ho ideato VisureNetwork®, la prima piattaforma di affiliazioni in modalità white label nel settore delle informazioni commerciali. Seguo con attenzione gli scenari del mercato immobiliare e l’impatto che le innovazioni digitali avranno nell’attività economica delle imprese.

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