Cancellazione protesti Camera di Commercio: quando si può richiedere?

Cancellazione protesti Camera di Commercio: quando si può richiedere?

Quando il tuo nome finisce nel Registro dei cattivi pagatori, significa che avrai difficoltà ad accedere a mutui, prestiti e finanziamenti. È fondamentale, quindi, sapere come procedere alla cancellazione dal Registro dei Protesti se ti trovassi a vivere questa spiacevole situazione. Vediamo, in particolare, quali sono i principali casi in cui puoi richiedere la cancellazione dei protesti alla Camera di Commercio.

INDICE:

  1. Cos’è un protesto?
  2. Chi può richiedere la cancellazione dei protesti alla Camera di Commercio?
  3. Quando si può richiedere la cancellazione dei protesti alla Camera di Commercio?
  4. Cancellazione dei protesti Camera di Commercio dopo 12 mesi
  5. Avvenuta riabilitazione
  6. Illegittima o erronea levata del protesto
  7. Come cancellare un protesto dopo 5anni?
  8. Come posso scoprire se sono protestato?
  9. Vuoi rivendere visure online ai tuoi clienti?

Cos’è un protesto?

Il protesto è l’atto con cui un Pubblico Ufficiale (notaio, ufficiale giudiziario o segretario comunale) constata:

  • la mancata accettazione di una cambiale tratta,
  • il mancato pagamento di una cambiale, vaglia cambiario o un assegno.

Gli ufficiali levatori devono trasmettere alla Camera di Commercio competente per territorio l’elenco dei protesti verbalizzati. Il debitore protestato, inoltre, deve essere identificato con l’indicazione del nome, domicilio, luogo e data di nascita (persona fisica) o denominazione (persona giuridica).

Chi può richiedere la cancellazione dei protesti alla Camera di Commercio?

Tale cancellazione può essere richiesta dai seguenti soggetti:

  • debitore che, entro il termine di 12 mesi dalla levata del protesto, ha saldato la cambiale protestata, gli interessi e le spese di protesto;
  • chi dimostra di aver subito un protesto erroneo o illegittimo, Pubblici Ufficiali incaricati della levata del protesto o gli istituti di credito;
  • persona protestata riabilitata tramite un decreto del Tribunale.

Nel dettaglio, l’istanza al Presidente della Camera di Commercio competente per territorio deve essere presentata dal debitore. Se il protesto riguarda una società, invece, l’istanza deve essere presentata da un amministratore o legale rappresentante per conto dell’impresa.

Quando si può richiedere la cancellazione dei protesti alla Camera di Commercio?

La cancellazione può essere richiesta per:

  • avvenuto pagamento della cambiale o vaglia cambiario entro 12 mesi dalla data di levata del protesto;
  • avvenuta riabilitazione con decreto del Tribunale per cambiali pagate dopo i 12 mesi dalla data di levata del protesto. Oppure, nel caso di protesti relativi ad assegni purché sia trascorso un anno senza subire altri protesti;
  • illegittimo o erroneo protesto su assegni o titoli cambiari.

Dall’avvenuta cancellazione, pertanto, la legge obbliga chiunque a considerare il protesto come mai registrato.

Cancellazione dei protesti Camera di Commercio dopo 12 mesi

Si può richiedere solo per le cambiali o vaglia cambiari protestati. Questo qualora il pagamento dell’importo sia effettuato entro 12 mesi dalla levata del protesto, insieme agli interessi maturati ed alle spese. Bisogna presentare la domanda alla Camera di Commercio della provincia in cui si è levato il protesto, con la cambiale quietanzata e l’atto di protesto. In caso di quietanza rilasciata dal creditore, si allega la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, attestante l’avvenuto pagamento delle spese e degli interessi.

Avvenuta riabilitazione

Come si procede con le cambiali pagate dopo i 12 mesi dalla data di levata o i protesti sugli assegni? Si può richiedere la riabilitazione al Tribunale purché sia trascorso un anno senza subire altri protesti. Ottenuta la riabilitazione, per avere la cancellazione dal Registro Informatico, occorre presentare la domanda alla Camera di Commercio, allegando la copia del decreto di riabilitazione.

Illegittima o erronea levata del protesto

In questa ipotesi, possono richiedere la cancellazione del protesto:

  • il debitore che dimostri di aver subito levata di protesto a proprio nome in modo illegittimo o erroneo,
  • i pubblici ufficiali levatori,
  • le aziende di credito che abbiano proceduto in maniera illegittima o errata alla levata del protesto.

Si deve presentare la domanda, in bollo, alla Camera di Commercio della provincia nella quale si è levato il protesto, con relativa documentazione probatoria.

Come cancellare un protesto dopo 5 anni?

Se intendi cancellare un protesto prima dei 5 anni, dovrai innanzi tutto pagare quando dovuto al tuo creditore. È possibile anche rivolgersi ad un legale, che si occuperà di presentare, dopo il pagamento del debito, un’istanza di riabilitazione presso il Tribunale. Trascorsi 5 anni dal protesto, comunque, si procede alla sua cancellazione per legge, senza fare alcuna domanda e contattare avvocati. Tale cancellazione avviene anche quando i titoli restano ancora scoperti, ma, comunque, la decadenza del protesto dopo 5 anni non cancella anche il debito.

Come posso scoprire se sono protestato?

Per verificare la tua situazione, puoi richiedere una visura protesti online su piattaforme come VisureItalia in pochi passaggi. Si tratta, infatti, un documento che evidenzia tutti gli effetti insoluti a carico di un soggetto e contiene:

  • le informazioni sul soggetto (denominazione e codice fiscale per persone giuridiche, e nome, cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale per le persone fisiche);
  • i dati degli effetti insoluti (data e provincia di trascrizione, tipologia dell’effetto, causa del mancato incasso e importo da saldare).

Vuoi rivendere visure online ai tuoi clienti?

Oltre a richiederlo per te stesso, hai anche la possibilità di rivendere il servizio di visure online (come la visura protesti) ai tuoi clienti. Nello specifico, se gestisci un’agenzia di pratiche o ti piacerebbe avviare un’attività di servizi, puoi ampliare il tuo business con il portale di VisureNetwork®. Ciò significa che potrai rivendere oltre 240 tipologie di documenti e informazioni commerciali, grazie ad una piattaforma ideata per gli Affiliati e i loro clienti.

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    Ho intrapreso la libero professione nel lontano 1996 nell’ambito delle visure ipotecarie e catastali per conto dei principali gruppi bancari e degli enti di riscossione pubblica. Contestualmente, per conto di enti religiosi ed ecclesiastici, ho curato la gestione dei loro patrimoni immobiliari: dal check immobiliare, allo studio di fattibilità fino alla riqualificazione e messa a reddito. Nel 2019 ho ideato VisureNetwork®, la prima piattaforma di affiliazioni in modalità white label nel settore delle informazioni commerciali. Seguo con attenzione gli scenari del mercato immobiliare e l’impatto che le innovazioni digitali avranno nell’attività economica delle imprese.

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